Oh… quanti ne ho visti passare, qui dentro.
Trentacinque anni in falegnameria.
Legni, colle, tagli netti e dita salve per miracolo.

Ma c’è una categoria che non delude mai.
Il giovane col diploma e il petto gonfio.

Andrea.
Diciannove anni.
Occhiali grossi, scarpe bianche e quell’atteggiamento da…
“vi insegno io a ottimizzare i flussi produttivi.”

(Mimo una pialla.)
Noi usiamo la pialla.
Lui?
Lui voleva usare il CNC per rifinire una mensola.

Una mensola!
Alta così, larga cosà, doveva solo levigare due bordi.

“No no, col controllo numerico ci metto 12 secondi.”

(Faccio cenno a uno spettatore.)
E io lì che lo guardo.
Perché in certi casi è meglio far parlare il legno.

Avvia la macchina.
Non fissa il pezzo.
Sbaglia il punto zero.
Imposta il profilo sbagliato.

La mensola…
vola.
Fa un giro che manco ai mondiali di frisbee.
Colpisce lo scaffale delle colle.
Rimbalza sulla sega circolare ACCESA.

Sega accesa, sì.
Perché “tanto era solo un attimo”.

Boom.

Schegge.
Fumo.
Silenzio.

Lui si gira.
Faccia di chi ha appena capito che la gravità esiste.

“Ah. Pensavo si bloccasse.”