Sono indecisa su cosa risponderle; sono due edifici diversi, non ci sono nemmeno mai stata, sono in ritardo, dovrei tornare indietro dall’altra parte e cercare la segreteria e non so nemmeno se sia aperta, non ho voglia.
Decido per: “Guardi, se fa altri 50 metri, raggiunge l’ingresso.” le indico la strada dritta davanti a sé.
Maddai! Non la posso lasciare a te? mi chiede, sempre più scocciata.
No, signora, devo prendere l’autobus, sono di fretta.
Le sue imprecazioni si mischiano al mio invito a recarsi 50 metri più avanti e raggiungere finalmente il suo obbiettivo.
A un certo punto, capendo che non ho intenzione di aiutarla, sterza e si rigetta in strada.
La guardo andarsene nella direzione opposta a quella che le avevo indicato, sventolando la busta nell’aria strillando: “OKKEei ciaoooooo!!!”
Ma almeno non ho perso l’autobus.