Ha continuato a non ammettere nulla.
Ha mantenuto la voce piatta, ha commentato la tecnica, ha persino chiesto se fossi specializzata in epilazione orientale.
Ma ogni tanto girava la testa verso la parete, e lì le lacrime scivolavano senza disturbo, senza un lamento.
Quando abbiamo finito, si è rivestita con la stessa lentezza con cui si ricompone un’armatura.
Ha pagato, lasciato mancia.
Non ha mai detto una parola su quello che era successo.
Ma il trucco sotto agli occhi aveva fatto appena in tempo a cedere, proprio come la sua soglia del dolore: non bassa, ma più umana di quanto volesse sembrare.
E io?
Non l’ho giudicata.
Non ho detto nulla.
Perché a volte la ceretta è solo ceretta.
Ma altre volte… è il momento in cui ti rendi conto che farsi vedere deboli non è poi così terribile.
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