Nota località sul Lago Maggiore, manca una manciata di minuti alle 13, locale praticamente pieno.
Li vedo arrivare belli compatti in corteo, se ne staccano due, uno si arrampica sulla fioriera del dehor per sbirciare dall’alto, l’altro appoggia mani e faccia sulla vetrina per controllare dentro.
Nel frattempo il gruppo si ricompatta.
“Scusi, ha bisogno?”.
“Sì, possiamo sederci a quel tavolo? È libero, vero?”.
“Sì, ma è da 4… Voi quanti siete?”.
“In 16”.
“Per 16 non ho posto, mi spiace”.
“Eh, ma quel tavolo è libero”.
“Sì, ma è da 4, voi siete in 16”.
“Nemmeno se ci stringiamo?”.
“No, mi spiace”.
“È diventata una cosa impossibile trovare posto, è mezz’ora che giriamo”.