Bar.
Lavoro in un locale in centro, famoso per l’apericena che prepariamo la sera.
Abbiamo un prezzo fisso per tutto: qualsiasi bevanda, cocktail, birra o che sia + buffet ha sempre il solito prezzo (può sembrare ingiusto, lo so).
Il prezzo è inoltre fisso per tutte le età: che tu abbia 5 anni o 172, non fa differenza.
Tuttavia non sono un cameriere senza cuore e dunque, se al tavolo vi sono bambini o persone che non consumano molto, abbasso sempre il prezzo della consumazione, così sono tutti felici e spesso questi clienti tornano.
Ma ecco che arrivano loro: le mitiche, due sorelle con la figlia di una di loro.
Si siedono per fare l’apericena; spiego come funziona e proseguo l’ordine. Alla bambina faccio il prezzo ridotto, mentre la mamma mi dice: “Senta, io sono da poco incinta, quindi non consumo né mangio niente, è un problema?”
Beh, ci mancherebbe, signora! Non si preoccupi.
Avrei dovuto preoccuparmi io!
La furba, pensando di potersi nascondere in mezzo alla mole di gente presente nel locale, crede di riuscire a mangiare dal buffet, senza però pagare nulla.
Peccato che le vada male: notato che la signora si sta scofanando una cosa tipo 4 piatti pieni di cibo, intervengo, dicendo pacatamente, che alla fine sta consumando e che, nel rispetto degli altri clienti, dovrà pagare la consumazione.
E qua parte l’uragano: “MA IO SONO INCINTA!”
Già, quindi può scroccare tutto quanto vuole, tanto è incinta.