“No aspetta, cerco di spiegarmi meglio… Perché non sono brava con le parole. Gli anfibi… Come dire… Ah si! Gli anfibi con gli ANFI!”
La mascherina deve aver aiutato non poco a nascondere la mia faccia perplessa.
Lei imperterrita “SI, GLI ANFIBI CON GLI ANFI. ANFI COME ANFIBI” e ci aggiunge un movimento delle mani simile a quello delle hostess nelle dimostrazioni delle uscite di sicurezza in aereo.
Il mio cervello va in tilt, per un attimo metto in dubbio tutta l’esperienza maturata negli anni, inizio a pensare: “Anfi. Mai sentita ‘sta cosa. No dai, se sta a sbaglia’ sicuro. Eppure è così convinta. Ma poi quel gesto, ma che vuol dire?! Che me rappresenta? Che parte della scarpa dovrebbero rappresenta’ quelle mani?! Sopra, sotto, dove?! Ma poi anfibi non viene appunto dagli anfibi? Gli animali?”
Nel frattempo arriva il padre che, dopo aver assistito a parte della conversazione, fa: “Vabbe’, comunque la signorina c’ha tutto esposto, se non le vedi, non ce stanno”.
E lei: “Aspe’, le cerco su Google”.
Prende il telefono e digita. La vedo col ditino scorrere e scorrere tra i risultati di ricerca.
“Oh, manco su Google le trovo”.