Gentile signore,
la ringrazio per aver scelto il nostro negozio per il suo acquisto di ieri, durato 57 minuti e 34 secondi, cronometro alla mano.

È stato un vero privilegio assisterla nella ricerca dell’unico snack per cani che:
– non contenga carne,
– non contenga verdure,
– non sia troppo secco,
– non sia troppo umido,
– sia naturale ma profumato,
– e soprattutto non “sappia di cibo per cani”.

Il momento in cui mi ha chiesto se i bocconcini erano testati su palati raffinati è stato, lo confesso, una vetta professionale che non dimenticherò.
Neanche quando, tra trent’anni, alleverò galline e parlerò solo con loro.

La sua frase:

“Vede, il mio barboncino non è un animale qualsiasi. Lui ha studiato me.”
mi ha profondamente colpito.
Non so se fosse una metafora, una minaccia o una diagnosi.

Vorrei anche scusarmi se ho mostrato un lieve tremolio all’occhio destro verso la trentasettesima domanda.
Non era nervosismo: era solo il mio cervello che cercava l’uscita di emergenza.