Vado nel retro, mi arrampico sulla scala, scavo tra le migliaia di copie che abbiamo, sudo perché nonostante sia il 14 ottobre fa ancora un caldo pazzesco qui al Sud, prendo il libro e trionfante torno al bancone per farlo vedere ai miei due pazienti e preoccupati clienti.
Appena il ragazzino lo vede mi guarda preoccupato, guarda suo padre, deglutisce e sbianca in volto.
“Che succede?”.
“Ce l’ho nello zaino…”.
Volevo morire ma mi è uscito un tremolante:
“Non ti preoccupare, stai tranquillo, meglio così”.
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