Io sorrido, mi tolgo gli occhiali da sole con calma e dico:
«No, signora. È la sua parola contro i miei Ray-Ban Meta.»
Lei sbianca leggermente.
«E stanno registrando già da tempo.»
Silenzio. Gelo. Alcuni della fila si voltano, altri fanno finta di niente, ma l’aria si taglia a fette.
Lei sbuffa, si siede, e borbottando tra sé e sé, inizia a lavorare. Fa tutto, senza fiatare. Certificato, carta d’identità, tutto stampato, firmato e consegnato. I due anziani ringraziano, salutano educatamente e se ne vanno con la loro lentezza pacata, mentre l’impiegata resta lì, a fissare il monitor con il nervoso.
Io sfilo gli occhiali con un sorrisetto e li metto in tasca.
Perché? perché non erano Ray-Ban Meta, ma un paio di occhiali da sole vecchi di dieci anni, con le stanghette che ballano.
E meno male che quelli “non smart” erano gli altri.
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