Sempre sera, sempre diversi anni fa, sempre il ristoPub.
Avevo preso in gestione questo locale con l’attrezzatura.
I vicini del piano di sopra (coppia poco più che trentenne con figlio) si erano lamentati più volte del rumore del motore della cappa; io avevo riportato la cosa al proprietario delle mura, che sicuro del suo rispose di chiamare pure i vigili urbani se avessero avuto ancora da ridire, cosa che io riportai fedelmente agli interessati (ben contento di non dover più fare da intermediario).
Devo essere sincero, io da giù non sentivo nulla, ma mi dicevo magari il rumore si sente solo sopra, magari è insonorizzato solo sotto…
Insomma non avevo motivo di credere che non fossero legittime le loro rimostranze.
Una sera, nel pieno del servizio, sento squillare il telefono. Troppo tardi per una prenotazione.
Risponde una mia collaboratrice che mi dice che è il vicino di sopra che mi vuole parlare.
Le dico di dirgli che sto ancora lavorando, e che lo avrei richiamato appena possibile.
Richiama, stessa identica scena.
Chiama un’altra volta, e chi prende la telefonata mi dice:
“Oh questo sta dando di matto.”
Prendo la telefonata e vengo sommerso da urla:
“Guarda non è possibile, dice mia moglie che il rumore è assurdo, mi dici come faccio io, che sono fuori per lavoro a lasciare mia moglie disperata e mio figlio piccolo a casa da soli mentre FUORI C’È LA GUERRA.”
26 Dicembre, 2023 alle 9:44 pm
La mia vicina del piano di sotto ha lo stesso tipo di “allucinazioni”, che ora ho anch’io, perchè entrambi soffriamo di acufene…
Non c’è nulla fuori! Era nella sua testa prima e ora pure nella mia.
Purtroppo non c’è cura che tenga. O meglio, non c’è proprio una cura perchè nessuno sa come risolvere, non sapendone la causa reale.
Dicono che dipende dallo stress, dal sovrappeso, da un rumore forte ed improvviso subito tempo prima, dai frizzi e dai lazzi… Insomma, s’arrampicano sugli specchi perchè nessuno sa veramente il perchè.
L’unica “terapia” è ascoltare suoni o musica che equipari nel volume il rumore che si sente, così da “ingannare” il cervello che non ci farà più caso.