Da ragazzo lavoravo ad un cantiere a Roma, pausa pranzo un’ora dalle 12.00 alle 13.00, abbastanza fiscale.
Esco al volo per un panino e mi reco in un alimentari là vicino.
Faccio per entrare quando vedo una signora dietro di me e da “cavaliere”, la faccio passare avanti.
Neppure un grazie…
La signora si piazza davanti al bancone poi esordisce con:
Vorrei un pezzo di formaggio, ma sono indecisa su quale…
Il negoziante le fa una lista dei formaggi e la signora, non contenta, pretende pure l’assaggio.
Poi passa al prosciutto, anche là tira e molla con domande su domande ed assaggio al seguito.
Altre paranoie sul pane, sulle olive ed altri due/tre prodotti, con spiegazione minuziosa di tutta la filiera produttiva, fino ad arrivare a casa del consumatore.
Dopo un venti minuti buoni finalmente fa per andarsene, quando si ricorda di un’altra cosa.
A quel punto faccio finta di tossire per richiamare l’attenzione del negoziante che mi dice: “Giovane! Serve qualcosa?” prendo la palla al balzo e dico: “due panini con il crudo, grazie.”
La signora si gira e fa: “Ma io non ho terminato di fare la spesa!”
Il negoziante mentre mi prepara i mini panini le risponde: “Suvvia, lo vede che il ragazzo va di fretta? E nonostante tutto, l’ha fatta pure passare avanti.”
La signora imbarazzata non fiata, paga ed esce salutando a mezza bocca, senza chiedere altro.
Il negoziante mi fa: “È una ri da battaglia!Ogni tanto bisogna metterle un freno!”
Gli sorrido mentre pago, ed uscendo dall’alimentari mentre iniziavo ad addentare il primo dei due panini, noto la signora là fuori che mi stava fulminando con lo sguardo.
Però che goduria immensa!
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