GASTRONOMIA GLUTEN FREE.
VOGLIO RACCONTARE UN EPISODIO CHE VEDE COME PROTAGONISTA UNA PERSONA “NORMO-ALIMENTATA”.
QUESTO È UN ESEMPIO DI COME IL DISAGIO NON COLPISCA LA “CATEGORIA” DEI CELIACI, MA SEMPLICEMENTE QUELLA DEI CLIENTI.
DOMENICA È SEMPRE DOMENICA.
ORE 9, ENTRA UNA SIGNORA IN NEGOZIO
“BUONGIORNO, VOGLIO 10 BIGNÈ CON LA PANNA”.
LA MIA COLLEGA AL BANCO:
“MI DISPIACE, NON CI SONO, LE ABBIAMO CON CREMA, CIOCCOLATO, FRUTTA, OPPURE TARTUFI, CROSTATINE, CANNOLI…”.
“NO, IO LE VOGLIO SOLO ALLA PANNA”.
“ASPETTI, CHIEDO SE CI SONO BIGNÈ VUOTI E LI PREPARIAMO”.
INTERVENGO IO
“BUONGIORNO SIGNORA, MI DISPIACE MA I BIGNÈ SONO TUTTI FARCITI, QUELLI ALLA PANNA NON LI FACCIAMO SPESSO”.
“MA CHE STAI A DÌ?! SONO ANNI CHE VENGO APPOSTA QUI COL TAXI!”.
“CREDO CHE SIANO ALMENO 4 ANNI CHE NON VIENE, DA QUANDO QUI C’ERA UNA PASTICCERIA, ADESSO È UN LABORATORIO DI PRODOTTI SENZA GLUTINE”.
“NO! E ADESSO COME FACCIO?”.
“SE ATTRAVERSA LA STRADA TROVA UNA PASTICCERIA, PROPRIO QUI DI FRONTE”.
LA SIGNORA, VISIBILMENTE ARRABBIATA:
“E CHE ME METTO AD ANDÀ IN GIRO A CERCÀ UNA PASTICCERIA? CE POTEVATE LASCIÀ QUELLA DE PRIMA!”.
“HA RAGIONE, POTRÀ MAI PERDONARMI?”.
“ROBA DA MATTI!”.
“EH SÌ, LO DICO SEMPRE…”.
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