Un rimbombo assurdo nelle casse. Mezza chiesa sobbalza. Un’anziana si fa il segno della croce.

Il prete chiude gli occhi, respira a fondo, guarda il gatto che lo fissa beato, e alla fine alza le mani e dice:

**“Fratelli e sorelle, oggi il Signore ha deciso di metterci alla prova.”**

Risate soffocate tra i banchi, il sagrestano si avvicina, prende Oreste in braccio (che ovviamente non oppone la minima resistenza) e lo porta in sacrestia, dove il gatto si rimette a dormire come se nulla fosse.

E da quel giorno Don Marco ha smesso di combattere. Ha capito che la chiesa non era **sua**. Era di Oreste.

E la cosa più assurda? Alla fine pure lui gli ha voluto bene.