Lui continua ignorandomi: “Poi dammi uno di qué.”

Ci riprovo e dico: “Signore, mi scusi, ma purtroppo a causa delle crostate non vedo cosa mi sta indicando. Che pasta desidera? Millefoglie, diplomatico o la margherita?”

“Quello!!!” e sento il simpatico rumore del suo dito contro la vetrina.

Avvicino la pinza al diplomatico e lui: “Nooooo, quello!!!”

Prendo la millefoglie, dicendo: “Signore, provi a spiegarmi in qualche modo quale pasta desidera se non ne ricorda il nome, perché purtroppo davvero non vedo il suo dito, mi dispiace.”

Lui impassibile, non dice nulla, solo la sua faccia è passata da imbronciata ad incavolata.

“Dammi uno di qué!”

Sta guardando il vassoio dei cannoli, ma ci sono quelli alla crema e quelli al cioccolato. Quindi chiedo: “Signore, preferisce quello alla crema o quello al cioccolato?”

Al che lui sbotta in tono un po’ cattivo e a voce alta: “Ma sai servire????”

Non ci ho visto più, e l’adolescente testa calda ha preso il sopravvento.

Mi giro verso mia nonna che assisteva basita alla scena, le porgo il vassoio incompleto del cliente e le dico, in modo da farmi sentire dal signore: “Nonna, continua tu per favore, sennò a questo qua glielo tiro in faccia sto vassoio.”

Me ne sono andata in laboratorio per sbollire.

Quel signore viene ancora in pasticceria, ogni domenica.