Vivo a San Francisco, e da qualche mese mia figlia (nata negli USA e cresciuta quasi sempre in paesi di lingua inglese) lavora come commessa per una nota catena di “drug store” statunitensi.
Premetto che mia figlia ha 19 anni, ed ha trascorso in Italia solo due anni della sua vita in cui ha avuto grosse difficoltà ad apprendere l’italiano, e pur conoscendo molte parole non ne ha mai imparate abbastanza da sostenere una conversazione.
Questa settimana è di turno in uno dei negozi vicini a una nota attrazione turistica, e come è ovvio nel suo negozio capitano parecchi turisti stranieri.
Ieri arriva in cassa una famiglia di italiani (padre, madre e due ragazzini di circa 13-15 anni), e il padre cerca di chiedere qualcosa in un inglese piuttosto improvvisato. Mia figlia gli chiede di ripetere la domanda, e sente uno dei ragazzini dire all’altro: “Ma secondo te ha capito?”, e l’altro risponde: “Boh, a me sembra un po’ scema”.
Mia figlia gli lancia un’occhiataccia e gli fa: “Scusa, chi è che sarebbe scema?”.
L’espressione sulla faccia dei quattro era indescrivibile. La madre cerca di sdrammatizzare dicendo: “Ma come parla bene l’italiano!”
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