“No, no hai sbagliato” insiste.
La cassiera controlla che gli articoli, che sono ancora da imbustare sulla cassa, siano quelli riportati sullo scontrino.
Il signore inizia:
“Quanto costa l’acqua? Quanto costa questo? quanto costa quest’altro?”
La cassiera lo invita a pagare così può staccare lo scontrino e possono controllare i prodotti insieme. Intanto la coda si allunga e la gente sbuffa. Lui non ci pensa lontanamente a pagare, continua a chiedere i prezzi e a dire che ha sbagliato.
La cassiera chiama un collega che apre l’altra cassa e lei conta i pezzi, controlla lo scontrino e si mette a fare il conto con la calcolatrice per far vedere al cliente che il conto non è sbagliato.
Niente, lui non demorde, la cifra è troppo alta.
Non so se è riuscita a farsi pagare perché ci siamo spostati tutti all’altra cassa e abbiamo lasciato lì il signore a discutere con la povera cassiera. Non vi dico l’imbarazzo che si leggeva in faccia alla figlia.
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