L’hardcore.
Al momento del pagamento spalma letteralmente la carta sul POS, e non la toglie più. Continua a rotearla lascivamente con sguardo intenso anche dopo il fatidico “bip”.
A quel punto, tu lo inviti gentilmente a sollevare la carta, persino un po’ dispiaciuto di interrompere l’idillio. La reazione è quasi sempre un mezzo sussulto, un brusco risveglio che lo riporta istantaneamente alla realtà. Non resta che aspettare l’esito della transazione in un silenzio imbarazzato.
Il precoce.
Avvicina ed allontana la carta dal POS talmente velocemente, che il terminale non riesce a leggere nulla. Tu lo inviti a ripetere l’operazione, ed a quel punto inizia una specie di balletto dove il cliente continua ad avvicinare ed allontanare la carta alla velocità della luce, il POS emette suoni sconclusionati senza riuscire mai a ricevere l’imput corretto, e a te verrebbe solo voglia di tirare fuori un fischietto ed urlare: “Fallo!”
Il tecnologico.
Paga solo con telefono. Si piazza davanti alla cassa con lo smartphone in mano e ti guarda intensamente, dando per scontato che tu abbia capito con quale metodo abbia intenzione di pagarti. La versione PRO, è il pagatore con smartwatch: ancora più criptico, non ha bisogno del telefono, aspetta che tu ti metta a piangere chiedendo per pietà di sapere come caspita vuole corrispondere la somma dovuta e solo allora sfodera il suo super gadget.
Se per caso non funziona al primo colpo, ti guarda come se fosse colpa tua e del tuo misero, schifoso POS.
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