Quattro ristoranti versione bar.
Ore 19.00, periodo pre-covid.
Il capo è a casa a riposare ed io sono da sola a gestire sala esterna e l’interno.
Ci sono molti ragazzi accomodati fuori ed altrettanti aspettano al banco. Io sono sudata dalla testa ai piedi ma cerco di offrire un ottimo servizio a tutti.
Si accomodano 5-6 ragazzi e, dopo un minuto, una coppia si siede ad un altro tavolino.
Vado a prendere le comande: il gruppetto chiede drink differenti tra mojito, negroni e margarita mentre la coppia due Spritz.
Entro ed inizio a preparare: preparo gli snacks per l’aperitivo, nel mentre faccio i caffè per il banco.
Servo il gruppetto, torno dentro e preparo la comanda della coppia.
Pensavo di aver fatto del mio meglio, ma mi sbagliavo.
Dopo un’ora si avvicina la coppia per pagare.
” Buonasera, prego.”
“Ciao, mi faresti il conto? Senti però devo farti un appunto, 6 minuti e 35 secondi per uno spritz mi sembra esagerato.”
“Scusi, in che senso 6 minuti e 35 secondi?”
“Ho cronometrato il tempo, ovviamente. Comunque gli stuzzichini non erano abbondanti, al tavolo di fianco hai portato più patatine.”
” Sì, ma le ho portato anche le olive, le noccioline, le tortillas, i lupini, la parigina, …”
“La posizione del bar è strategica, però non si vede tutta Posillipo.”
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