“Guardi signora, vorrei aiutarla, ma senza lo scontrino non posso fare nulla, né giustificare il rientro delle confezioni, né farle il cambio. Però signora, se permette, vorrei controllare il lotto delle sue bottiglie e confrontarlo con quelle che abbiamo a scaffale. Se l’acqua ha un problema, lo devo segnalare immediatamente.”
Controllo i lotti e noto che quello in possesso della signora è diverso da quello sulle bottiglie esposte; per di più, parlando con il repartista, scopro che quell’acqua manca in magazzino da quasi un mese, quindi non è possibile che la signora l’abbia acquistata da noi, o perlomeno non la settimana scorsa. Spiego il tutto alla signora.
“Quindi non me la può cambiare?”
“No signora, non coincide il lotto e senza scontrino non la posso aiutare.”
Lei, con tono sgarbato e alzando la voce: “Ah, si? Allora io vi denuncio, vi faccio controllare dalla sanità. Non mi vuole fare questa cortesia? Allora vi denuncio.”
“Signora, può mandarci tutti i controlli che vuole, ma io, oltre ad agire secondo legge, non posso fare nient’altro. Se però permette, posso fare un controllo, potrei recuperare lo scontrino, ma mi serve sapere se lei ha utilizzato la scheda dei punti. L’ha usata per acquistare l’acqua?”
“Si, certo, eccola qua.”
Riesco a recuperare lo scontrino della signora.
“Allora, ho trovato uno scontrino. Lei ha acquistato degli assorbenti?”
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