“Si.”
“E della crema struccante?”
“Si si, è la spesa che ho fatto!”
“E del prosciutto crudo?”
“Si si, è la mia spesa!”
“Signora, ma in questo scontrino non c’è l’acqua. Per caso ha pagato €47,50?”
“Si.”
“Benissimo, lo scontrino l’ho recuperato ma non mi risulta nessun acquisto di acqua. Permette una domanda? Noto dal suo accento che lei è una signora del nord, mi sembra di Milano. Corretto?”
“Si, ha indovinato.”
“Ipotizzo che lei non abiti qui ma, visto il periodo, viene al sud in vacanza. Corretto?”
“Esatto, vengo ogni anno e ogni anno vengo ad acquistare l’acqua da voi.”
“Perfetto. Una domanda. Non è che per caso l’anno scorso ha acquistato l’acqua, l’ha conservata, magari senza coprire le bottiglie per ripararle da fonti di luce e calore, per poi riutilizzarla l’anno successivo?”
Lei, con il tono di chi viene travolto dalla vergogna e dal senso di colpa: “Effettivamente l’anno scorso abbiamo messo da parte dell’acqua con questo scopo.”
“Allora non la posso aiutare, se l’ha acquistata l’anno scorso, io non posso fare nulla.”
“Ehm…in effetti ha ragione, l’abbiamo ritrovata e la volevamo riutilizzare. Niente allora. Gentilissimo. Scusi per il disturbo. Me ne ero dimenticata. Non ricordavo fosse l’acqua dell’anno scorso.”
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