Finisco di compilare la prenotazione e comunico il totale al cliente.
“Allora, il totale è di €22.415,00″ (non sto scherzando, lo ha pagato sul serio)
“Benissimo. Sa, è un regalo per mia moglie. Siamo sposati da quasi 60 anni. Mi ha dato cinque splendidi figli, il minimo che posso fare è cercare di farla sentire come una regina, anche se per solo un mese.”
Il 16 giugno arrivo in ufficio, accendo il telefono e mi sistemo alla scrivania.
Tempo dieci minuti e inizia a squillare.
“XXXXX, buongiorno. Sono Samantha.”
“Proprio lei! Questa sottospecie di catapecchia non ha aria condizionata e nemmeno un balcone. Rivoglio subito i miei soldi.”
Dopo diversi minuti passati a spiegare che no, non è vero che non l’avevo avvisata e che sì, avevo spiegato che era possibile alloggiare in una struttura simile, arriva la sentenza
“MA É IL TUO MESTIERE CAPIRE COSA VUOLE IL CLIENTE! SE NON SEI IN GRADO DI FARE QUESTO LAVORO, É MEGLIO CHE TE NE VAI E LASCI IL POSTO A CHI SA FARE QUESTO LAVORO.”