Dopo qualche minuto la signora richiama e, sfortunatamente, rispondo io:

“Buongiorno, ditta xy, sono Vito, come posso aiutarla?”

“Passami Riccardo Margherita” (nome di fantasia, ma serve ai fini della storia)

“Mi scusi, qui non lavora nessun Riccardo.”

“Ci ho parlato prima, dai sbrigati.”
“Signora… Lei ha chiamato il negozio XY del paese Z, probabilmente cercava il collega del paese K anche se ha un cognome diverso…”

“Ascolta, mi stai facendo innervosire, passami subito il tuo collega, ho qui il suo biglietto da visita, altrimenti chiamo la direzione.”

“Signora, non so chi io le debba passare, qui non lavora nessun Riccardo.
Ha provato nel negozio WW?”

“Lei è un maleducato! Io ora chiamo in direzione e La faccio licenziare! Come si permette a trattarmi così? Mi passi subito il suo collega o per lei non finisce bene! Io voglio i miei sacchetti per l’aspirapolvere subito!”

“Signora, premetto che non la sto trattando in nessun modo, anzi, è lei che minaccia, io confermo che qui non lavora nessun Riccardo, poi, le può chiamare dove preferisce.”

“Lei è un cafone, per colpa sua la donna delle pulizie non riesce a passare l’aspirapolvere, questo sarà il suo ultimo giorno di lavoro.”

“Ok, se ne è convinta, per me va bene.
Ma per caso, è stata qui in negozio per i sacchetti poco fa?”