Calzature.
Saldi invernali, sabato pomeriggio.
Entra una signora sulla quarantina, ben vestita, sorridente e simpatica. Prova diversi articoli e, alla fine, la sua scelta ricade su uno stivaletto abbastanza costoso: anche scontato l’importo era di circa 160€.
La accompagno in cassa e batto il prezzo, mentre lei fruga nella borsa e nel portafogli.
Sai che non ho abbastanza per pagartelo? Posso lasciare un acconto?
Nel nostro negozio c’è la possibilità di riservarsi un articolo, versando una sorta di caparra, per poi tornare a ritirarlo e saldare la somma, in data concordata, quando magari si ha più disponibilità economica.
Rispondo: “Certo! Quanto può lasciare di acconto?”
Ho 60€. Posso venire magari lunedì per il resto?
Lunedì va benissimo, anzi, se ha difficoltà venga tranquillamente anche nei giorni seguenti, non è un problema!
Compilo il modulo apposito, ritiro i 60€, consegno alla signora la sua copia e la saluto sorridendo.
Qui l’espressione della donna cambia.
Tra un misto di sorpresa e ovvietà mi dice: “Ma gli stivaletti non me li dà?”
Sul momento penso sia una battuta.
Lei mi fissa.
Non posso signora, glieli consegno quando verrà a portare il saldo, così posso stamparle anche lo scontrino!
Ah… ma lei ha detto che potevo pagare lunedì!
Certo, ma non che poteva avere l’articolo senza averlo pagato per intero.
Ah, ma guardi che io vengo, eh! Le ho lasciato anche il numero di telefono sul modulo!
Signora, mi spiace, ma non posso proprio…
Ah beh, allora se mi può ridare i miei soldi, perché tanto a me le scarpe servivano stasera, lunedì ormai non me ne faccio più niente!
Le riconsegno il denaro e mi scuso pure per l’incomprensione (sarò prevenuta io, ma credevo che la cosa fosse abbastanza chiara!).
Mi saluta con un “CIAO” secco come una bistecca di pollo riscaldata e se ne va, dopo aver creato nel frattempo una bella fila lunga lunga al banco cassa.
Mai più vista.
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