Serata al ristorante.
In un angolo, una famigliola con il pargolo cinquenne al seguito.
Sto bambino, che viene ovviamente lasciato allo stato brado dai genitori, comincia a correre tra i tavoli, a buttare fuori dai vasi terra e sassi e a giocare a nascondino (da solo), saltando fuori all’improvviso, costringendoci così a piroette per non investirlo o a star fermi con 3/4 piatti bollenti in mano in attesa che si sposti.
Dopo una mezz’ora abbondante così, riprendiamo gentilmente il bimbo, dicendogli che in quel modo rischia di farsi male e se, per favore, può stare un po’ a sedere o, quantomeno, evitare di correre e spuntare fuori all’improvviso.
Per tutta risposta, il tenero angelo prende un bicchiere e lo scaraventa volontariamente a terra.
A quel punto la madre se ne esce con: