“Però, anche voi, è un bambino, è normale che corra e se la prenda male se gli dite di star fermo. Deve sfogarsi, lasciatelo fare. Il vostro lavoro è soddisfare i clienti. Alla fine non ha dato noia a nessuno (solo a tutto il personale e a tutto il resto dei commensali che volevano solo cenare in tranquillità) e comunque in un minuto raccatti tutto.”
Al che, porgo ramazza e paletta alla madre dicendo:
No signora, lei in un minuto raccatta tutto. Il bicchiere non si è rotto per un incidente, ma perché suo figlio lo ha buttato volontariamente in terra, per di più dopo che abbiamo chiesto gentilmente di non correre tra i tavoli. È suo il figlio, è lei che non gli ha insegnato l’educazione ed ora è lei che sistema i danni. Io devo soddisfare gli altri clienti che suo figlio ha infastidito per tutta la sera.
Forse ho esagerato, lo riconosco, ma odio questa mancanza di rispetto.