Ciao,
vi scrivo perché oggi, al lavoro, mi sono detta: “Appena esco gliela racconto.”
Lavoro in uno showroom di bomboniere, da quattro anni ormai.
Ci sono giorni in cui va tutto liscio, clienti sorridenti, scelte rapide, stretta di mano e via.
E poi ci sono giorni come oggi.
Entra una coppia.
Quando si entra a scegliere la bomboniera di un matrimonio…
si entra in guerra.
Lui voleva una cosa semplice.
Tipo: bustina col confetto, arrivederci e grazie.
Lei voleva una miniatura artigianale a tema “amore eterno nel tempo e nello spazio”, rigorosamente personalizzata.
Io ero lì in mezzo, con cataloghi, espositori, cataloghi, espositori.
A un certo punto, durante il quarto “allora potremmo anche valutare” di fila, lui sospira così forte che mi si sposta il vassoio dei campioni.
Non scherzo.
L’ho visto muoversi.
Alla fine hanno scelto.
La bomboniera più neutra possibile: un fiore in ceramica bianca, con al centro un confetto oro.
“Così siamo tutti contenti.”
(Tradotto: “così sopravviviamo al giorno del matrimonio.”)
Escono.
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