Ah.
“Quindi lei ci ha chiamato per chiederci un consiglio su un lavoro che farà fare altrove, giusto?”
Lei non si è minimamente scomposta e dopo una risposta affermativa mi ha spiegato che il pasticcere che doveva farle la torta quel giorno aveva la febbre e non era rintracciabile, ma lei doveva decidere che gusti fare e non sapeva a chi chiedere.
Poi ha proseguito farfugliando cose su abbinamenti ananas/cocco che temeva non piacessero ai bambini (3, su 70 invitati)…
Decisa a porre fine a quella follia le ho risposto: “Innanzitutto io non posso fornirle un consiglio su un lavoro che farà qualcun altro. Di solito ai miei clienti dico sempre di scegliere il gusto che preferiscono loro dato che con un numero così alto di commensali è impensabile fare contenti tutti”.
E l’ho salutata. Cordialmente.
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