Una volta eseguito, si guarda nello specchio e, in tono sorpreso, dice: “Aaaaahhh ma vedi che allora sei capace? Perché non me lo vuoi fare quell’altro?”
…. non è una questione di capacità ma di etica professionale… ecc ecc.
40 minuti dopo, siamo ancora a discuterne e, dato che nemmeno la mia proposta di provare a chiedere a qualche collega (che ovviamente gli dà la mia stessa risposta) lo fa desistere, passa gli ultimi 15 minuti sulla porta aperta: “Ma che fai? Mandi via così un cliente? Sai quanti ne trovo che me lo rifanno uguale? Tu non sai chi sono io!”
Siamo in una piccola città, la gente parla molto e si conoscono tutti, quindi evito quanto più possibile di rispondere male a chiunque. Ma quando è troppo è troppo: “MA VVVAAAII A …farti tatuare da qualcun altro, perché TU non sai chi sono IO e di certo qui non lavoriamo in questo modo!