LAVORAVO IN UN NEGOZIO DI ELETTRONICA, REPARTO TELEFONIA, E UNA NOTTE C’ERA STATO UN FURTO DOVE AVEVANO RUBATO TUTTI SMARTPHONE TOP DI GAMMA E CREANTO IN GENERALE DANNI PER MIGLIAIA DI EURO.
OVVIAMENTE ERA TUTTO UN DISASTRO E IO E I MIEI COLLEGHI DEL REPARTO CERCAVAMO DI CAPIRE COSA FOSSE STATO RUBATO O DANNEGGIATO. IN BARBA AL CARTELLO CHE COMUNICAVA CHE IL REPARTO FOSSE CHIUSO SI PRESENTA LUI, CON FAMIGLIA A SEGUITO, CHE PRETENDEVA DI AVERE ASSISTENZA TUTTI I COSTI.
DOPO AVER CAPITO CHE NON SE NE SAREBBE ANDATO FACCIAMO UN’ECCEZIONE E SENTO COSA VUOLE.
“MI AVETE TRUFFATO! QUESTO TELEFONO VENDUTO IERI NON SI ACCENDE! NEMMENO DOPO DODICI ORE DI RICARICA! RIVOGLIO INDIETRO I MIEI SOLDI E LE SCUSE. ANCHE DAL DIRETTORE, PERCHÉ VENGO DA LONTANO E VOI MI AVETE CREATO UN DANNO!”.
IO LO GUARDO PERPLESSA E CHIEDO:
“MA HA MESSO LA BATTERIA?”.
VI DICO SOLO CHE LE FIGLIE ADOLESCENTI VOLEVANO SOTTERRARSI DALLA VERGOGNA.
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