Torna l’anonimo scandinavo.
Novembre 2012, Norvegia del Nord, così a nord che perfino gli alci ci schifano, ma come privilegio, quando ti muovi da un posto di lavoro all’altro in bicicletta, ti capita spesso di goderti l’aurora boreale.
Sono immigrato nel paese da poco. E come tutti i cervelli in fuga mi trovo a lavorare molto, e più che altro con le mani.
Nell’impossibilità di ottenere un posto di lavoro a tempo pieno lavoro praticamente ovunque.
Inizialmente ad un centro turistico comunale, annesso alla biblioteca civica. Qui faccio amicizia con il responsabile delle pulizie, ed eccomi che faccio il bidello a chiamata. A quanto pare lavoro bene, perché parla di me a suo fratello che ha una specie di tavola calda, e poco dopo mi trovo a lavorare lì in cassa, servizio e cucina, per un 70% di ore.
Lavorare bene in un paese piccolo crea un buon nome ed in poco tempo mi trovo a lavorare il sabato mattina dalla fioraia locale e qualche volta alla casa di riposo quando, a chiamata, hanno bisogno di aiuto per compiti relativamente semplici come aiutare un anziano a pranzare o ad uscire dal letto.
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