Supermercato. Abbiamo 3 casse (tre).
Cliente sulla settantina si avvicina alla barriera casse e si guarda intorno con aria smarrita. Dall’espressione potrebbe pensare cose del tipo: “Ma cos’è qui?? Una sala da ballo??”
“Signora mi scusi arrivo subito, rimetto a posto una cosa e sono da Lei. Intanto carichi la merce sul rullo della cassa 2 per cortesia” le urlo dalla prima corsia. Urlo arrogante e scocciato di risposta:
“Va bene, va bene, ma certo che se non mi dice qual è la cassa 2 come faccio?! Me la invento??!”.
Qui la diplomazia e il buon modo che mi accompagnano da decenni mi stringono la mano, si fanno da parte e mi dicono benevoli “Vai Gio’, questo bonus te lo sei meritato, te lo dobbiamo…”.
Ecco il mio urlo di risposta che assomiglia a una sciabola:
“Ci sono tre casse signora, le garantisco che “la due” da qualsiasi parte Lei le guardi, è sempre quella nel mezzo!” ma camuffo bene il colpo con un tono gentile e pacato. Quando ritorno in cassa incrocio il suo sguardo ammirato, mi osserva con indice e pollice vicino alla bocca. Le sorrido.
“Giovanotto, il suo ragionamento non fa una grinza, sa che non ci avevo pensato?”
“Non si preoccupi signora, quando ha bisogno Lei chieda che noi siamo qui per aiutarla.”
Paga ed esce salutandomi con molta cortesia, contraccambio e ritorno a sopportare il prossimo, pagato una miseria.
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