Supermercato.
Entra famiglia di turisti: fra nonni, nipoti e zii saranno circa 6 o 7 persone. La tipologia è facile da capire: qui siete tutti ladri e noi non ci fidiamo, anzi vi vogliamo male. Dopo 5 minuti che ispezionano le corsie col luminol arriva il portavoce, tono simpatico come una cimice che vola in camera di notte:
“Senta, siamo appena arrivati e veniamo qui tutte le estati. Come sempre cambiate tutto! La pasta non si trova, il tonno è finito laggiù, le birre le avete messe in capo al mondo e i biscotti li stiamo cercando da ieri… Vi divertite o ci prendete per i fondelli?”.
Rispondo dopo un lungo respiro che mi serve per non pestarlo come il sale:
“Oltre al suo elenco, da pochi mesi abbiamo cambiato anche l’insegna, non è più il supermercato dove è venuto l’anno scorso. Come vede anche la mia divisa è diversa, così come tutta l’ambientazione”.
“Ah…” raduna tutti gli elementi del clan, quei pochi pezzi nel carrello li abbandonano come probabilmente hanno abbandonato il cane in autostrada e di loro rimane un gentil ricordo nei nostri cuori. Uscendo si ode in lontananza
“No no, noi ci fidiamo solo della Coop… “.
E siamo appena all’inizio delle vacanze estive.
Amen.
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