TOC.. TOC..
Ci fermiamo, ci guardiamo tra noi, guardiamo i ragazzi della manutenzione. No, non è stato niente.
Poi di nuovo
TOC… TOC… TOC. Più forte, più insistente.
Una mia collega allunga lo sguardo alla porta d’ingresso e lì con il naso attaccato al vetro c’è una sagoma.
“Ma per entrare, che devo comprare?”.
Ci sono 10 secondi in cui la mia collega resta in silenzio, secondi in cui pensa e spera come tutti che sia uno scherzo.
“Signora, il negozio è chiuso”.
“Eh ma potevate dirlo”. E la figura se ne va borbottando e probabilmente pestando i piedi.
CAPITOLO 2
Un altro giorno. Le cose ormai inservibili continuano ad accumularsi, ma la fine è ancora lontana. Le luci sono accese e questa volta anche la porta d’ingresso è aperta per poter far lavorare la ditta di pulizie e far uscire altro fango che non capiamo da dove sia arrivato.
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